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Cambiamento climatico e disuguaglianza sociale nell'Asia dell'Eta' del ferro

, di Umberto Platini
Un nuovo studio di Mattia Fochesato osserva che una rivoluzione agricola innescata dal cambiamento climatico, con il suo passaggio da un'economia a scarsita' di manodopera a una a scarsita' di terra, e' alla base di un drammatico aumento della disuguaglianza

In uno sforzo senza precedenti di mappare la disuguaglianza e il cambiamento sociale nel sud-est asiatico in un periodo di 2500 anni, Mattia Fochesato della Bocconi, insieme a un gruppo di accademici provenienti da vari dipartimenti internazionali di Archeologia, identifica un marcato aumento della disuguaglianza sociale legato alla transizione da un'economia a scarsità di manodopera, con prevalenti attività di commercio e artigianato, a un'economia a scarsità di terra, in cui il possesso dei migliori appezzamenti di terreno permetteva una maggiore accumulazione di ricchezza. Il cambiamento climatico, in particolare, sembra aver innescato la rivoluzione agricola che ha portato ad un aumento così drammatico della disuguaglianza sociale.

Infografica di Weiwei Chen
Una rassegna dei risultati si può trovare nel suo ultimo articolo apparso su PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences of the USA), che evidenzia come la geografia, il cambiamento climatico e la disuguaglianza sociale interagiscano nell'emergere di società complesse.

L'articolo si concentra sui ritrovamenti archeologici nell'Alta Valle del Mun, nella Thailandia nord-orientale, in un periodo che va dal primo Neolitico (dopo il 1800 a.C.) alla successiva Età del ferro (500 d.C.) e conferma i risultati precedentemente raggiunti per l'Eurasia occidentale post-neolitica, il Nord e la Mesoamerica.

L'Alta Valle del Mun fornisce un'incredibile fonte di dati grazie alla ricchezza di reperti provenienti da siti di sepoltura stratificati, che danno una prospettiva unica sulla complessità dei rituali delle successive società, così come una notevole visione dei loro beni e delle loro proprietà. Attraverso le epoche, la discrepanza in termini di quantità, qualità e raffinatezza degli oggetti ritrovati nelle sepolture permette agli autori di stimare un coefficiente che misura la disuguaglianza di ricchezza attraverso diversi tempi e luoghi (il coefficiente di Gini). A questo proposito, un metodo sviluppato da Fochesato si è rivelato essenziale per superare le sfide legate al confronto del valore di oggetti appartenenti a civiltà lontane tra loro sia nel tempo che nello spazio.

Queste misurazioni consecutive mostrano tre picchi principali di disuguaglianza. Il primo si è verificato intorno al 1800 a.C. nel sito neolitico di Khok Phanom Di, dove ci sono testimonianze di raffinati gioielli di conchiglie esotiche, incudini di argilla e grandi scrigni ricoperti di ocra. Il secondo picco di disuguaglianza sociale risale a circa 1000 anni dopo a Ban Non Wat, dove l'élite sociale dell'Età del bronzo adornava le proprie tombe con marmi, manufatti di bronzo e gioielli esotici. È importante notare la somiglianza tra questi due momenti di crescente disuguaglianza sociale. L'ascesa sia delle élite neolitiche che di quelle dell'Età del bronzo è strettamente connessa al controllo di punti di passaggio geografici, da cui le élite potevano controllare il commercio di beni esotici.

Al contrario, il picco di disuguaglianza sociale che si verificò nella tarda età del ferro (500 d.C.) non può essere attribuito al controllo dei punti di scambio, ma alla proprietà di terre destinate alla coltivazione del riso. Si ritiene che prima dell'età del ferro il riso fosse principalmente coltivato su terreni asciutti. Tuttavia, quando una serie di ondate di siccità colpì la regione, la produttività delle terre asciutte diminuì e si passò alla coltivazione del riso in campi permanentemente allagati. Di conseguenza, coloro che possedevano gli appezzamenti di terra appropriati guadagnarono grande ricchezza e importanza sociale, stimolando la proliferazione di ornamenti esotici in vetro, agata, corniola, oro e argento. Questo passaggio da un'economia a scarsità di manodopera ad un'economia a scarsità di terra portò ad un drammatico aumento della disuguaglianza sociale.

L'impatto di questa rivoluzione agricola, probabilmente causata da episodi di cambiamento climatico, fu incredibilmente profondo. Accanto ai miglioramenti nella raffinatezza artigianale e nelle realizzazioni architettoniche, gli argini permanentemente inondati e la vicinanza con il bestiame e altri animali da fattoria hanno incoraggiato la proliferazione delle zanzare malariche. Molti pesci e crostacei trovati nella zona di Nin Ban Jak portano ancora tracce di agenti patogeni mortali che hanno contribuito al drammatico aumento della mortalità infantile. Queste evidenze mostrano la moltitudine di conseguenze legate all'aumento permanente della disuguaglianza sociale stimolata dall'adattamento al cambiamento climatico.

Mattia Fochesato, Charles Higham, Amy Bogaard, Cristina Cobo Castillo.
"Changing Social Inequality from First Farmers to Early States in Southeast Asia."
Proceedings of the National Academy of Sciences, Nov 2021, 118 (47) e2113598118; DOI: https://doi.org/10.1073/pnas.2113598118.