Altre Afriche

Sei anni in Africa occidentale vissuti in quella parte del mondo che l'Europa percepisce come tra le più lontane e periferiche. Una casa chiamata Bamako, capitale del Mali, da cui partire e a cui tornare. Un racconto fatto a tappe ciascuna segnata da incontri con giovani e vecchi, uomini e donne, ricchi e poveri, comuni attori senza voce d'incalzanti processi di ridefinizione identitaria fra tradizione e globalizzazione, rivoluzione e radicalizzazione, degenerazione e disoccupazione. Persone che osservano il nostro Eldorado dagli schermi di televisori, telefonini e computer e che in qualche modo vogliono interagire con il suo luccicare ingannevole, oltre il muro.

Cinque i paesi scelti per far conoscere la ricchezza di una regione che va dalla fascia saheliana (Mali, Burkina Faso e Niger) alla componente costiera (Senegal e Costa d'Avorio), economicamente più sviluppata.

E' il libro di Andrea de Georgio Altre Afriche ((Egea 2017; 160 pagg.; 16 euro; 8,99 epub), con la prefazione di Lucio Caracciolo, nella cui prefazione Luca Caracciolo dice essere "un salutare antidoto alle semplificazioni mediatiche, ai bombardamenti di propaganda che di quelle terre insieme affascinanti e terribili ci offrono un'immagine distorta, riflessa nel nostro specchio eurocentrico".

Andrea De Gregorio giornalista freelance (Premio Cutuli 2011, Premio Leviti 2017), dal 2012 vive in Mali, dove lavora per media nazionali e internazionali tra cui CNN, Al Jazeera, RaiNews24, Radio3Mondo, Limes, Internazionale, Pagina 99, Nigrizia. È Ispi associate research fellow. Per OIM, agenzia delle Nazioni Unite per le migrazioni, nel 2016 ha realizzato con Luca Pistone il documentario Odysseus 2.0. Nel 2017 ha partecipato a Diverted Aid, progetto internazionale di giornalismo investigativo sull'utilizzo dei fondi fiduciari europei per lo sviluppo dell'Africa, finanziato dall'European Journalism Center.

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