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Zara. Come si confeziona il successo

, di Susanna Della Vedova
La seconda edizione del best seller di Enrique Badia per Egea aiuta a scoprire i segreti, le caratteristiche, di un marchio che continua a fare la differenza e aiuta a realizzare i sogni di chi compra

Zara. Come si confeziona il successo
Egea 2013, 304 pagg., 25 euro, 14,99 e pub

Enrique Badia

Il prezzo, il gusto, la portabilità, il tourn over della merce.,Il divertimento negli acquisti e la realizzazione dei sogni sono alcune delle caratteristiche che il marchio Zara da sempre garantisceche la giornalista Michela Gattermayer evidenzia nella prefazione alla seconda edizione di "Zara. Come si confeziona il successo" (Egea 2013, 304 pagg., 25 euro, 14,99 e pub) del consulente, analista economico e giornalista Enrique Badia.

Un'azienda tra le più note al mondo della quale si sa tutto ma allo stesso tempo nasconde molti misteri e che si identifica quasi totalmente con la figura del suo fondatore, uomo schivo, Amancio Ortega Gaona.

Partito dal basso come commesso, Ortega ha i avviato l'attività a livello familiare con una produzione poco più che 'casalinga', con al centro il cliente e i suoi mutevoli bisogni e desideri. Un assortimento che viene rinnovato di continuo e un ottimo rapporto qualità prezzo sono le caratteristiche riconosciute del marchio, così come, meno conosciuta, una straordinaria capacità di pensare, produrre e distribuire in tempi rapidissimi e in ogni luogo i propri capi. Ma, anche, una normale strategia manageriale che consiste nel scegliere le persone giuste, nell'istruirle e nel delegare loro le responsabilità. E, soprattutto, nell'anticipare piuttosto che soddisfare i bisogni della propria clientela.

Quali sono i segreti, le caratteristiche che differenziano questo marchio dagli altri? Come si è riusciti a bilanciare due elementi apparentemente in contrasto come la standardizzazione globale di una formula ovunque vincente e l'adattamento alle realtà e ai bisogni locali? Niente di losco, come hanno fatto alcuni parlando di lavoro nero e di capitali reperiti misteriosamente, teorie mai provate e anzi smentite dai fatti. E il futuro? "La capacità di attrarre talenti e mantenere intatta la propria cultura basata sulla flessibilità, innovazione e qualità, saranno la chiave per rimanere vincente?", questa è la domanda che pone Barbara Slavich, docente del dipartimento di management della SDA Bocconi, nella postfazione la cui risposta è affidata al futuro.

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