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Tutelare i diritti fondamentali in Italia, in Europa e nell'ambiente digitale

, di Andrea Costa
I progetti innovativi guidati da Oreste Pollicino per una gestione piu' razionale della difesa dei diritti umani si aggiudicano due distinti finanziamenti del governo italiano

I diritti umani sono una delle pietre miliari della nostra società, ma spesso sono gestiti in modo incoerente da governi e agenzie anche nei Paesi sviluppati. Le potenziali minacce ai diritti umani derivanti da una tecnologia digitale sempre più pervasiva richiedono un approccio totalmente nuovo alla loro tutela. Inoltre, nell'Unione europea la coesistenza dell'Agenzia dell'UE per i diritti fondamentali (FRA) e di numerose altre agenzie che operano a livello nazionale è fonte di inutili attriti.

Oreste Pollicino, del Dipartimento di Studi Giuridici della Bocconi, si è aggiudicato due finanziamenti del Governo italiano per progetti di ricerca sui diritti fondamentali in un contesto in continua evoluzione.

Il suo progetto DigCon (Digital Constitutionalism: Rights, Remedies and Policy in the Algorithmic Society) ha vinto un finanziamento di 600.000 euro nell'ambito del programma Fondo Italiano per la Scienza (FIS) del Ministero dell'Università e della Ricerca, unico progetto finanziato di area giuridica.

Considerando che gli attori privati, come le piattaforme online e i social network, sono diventati sempre più potenti e che i processi decisionali oggi si basano sempre più sull'uso della tecnologia, c'è una crescente preoccupazione per alcuni diritti fondamentali (ad esempio libertà di espressione, protezione dei dati, dignità e non discriminazione).

DigCon mira a progettare, attraverso la stesura e l'adozione di una "Carta digitale", un nuovo standard di diritti sostanziali e procedurali contro qualsiasi uso improprio e non trasparente dell'intelligenza artificiale. Il progetto analizzerà anche il ruolo che la Carta potrebbe svolgere nel contesto della governance transnazionale di Internet e l'impatto che potrebbe avere sulla "sovranità digitale". La creazione di un tale strumento rappresenterebbe un passo avanti per la tutela dei diritti fondamentali nel contesto della cosiddetta società algoritmica. La Carta si ispirerà a una serie di principi e valori che vanno ben oltre quelli che caratterizzano la teoria costituzionale tradizionale. In particolare, la posizione degli individui stessi sarà rivisitata alla luce delle nuove forme di potere.

"L'obiettivo di DigCon è progettare una nuova architettura politica per la protezione dei diritti fondamentali nell'era digitale, attraverso l'elaborazione di una Carta digitale che assumerà la forma di un nuovo contratto sociale per il XXI secolo," afferma Oreste Pollicino. "Nella 'società algoritmica', le grandi piattaforme multinazionali di social media si collocano tra gli Stati nazionali tradizionali e le persone comuni. In questo contesto, ritengo che debba iniziare una nuova fase del costituzionalismo. In primo luogo, mi propongo di condurre una revisione generale delle pratiche e dei principi costituzionali nel loro complesso. In secondo luogo, questo progetto disegnerà una nuova cornice di diritti sostanziali e procedurali. Infine, DigCon indagherà sul posizionamento della Carta digitale nel contesto della sovranità digitale, interrogandosi su come le parti interessate possano contribuire a plasmare il panorama giuridico internazionale. DigCon si impegnerà quindi nella definizione di un approccio europeo per affrontare i potenziali impatti dell'uso sempre più diffuso degli algoritmi sulla vita e sui diritti delle persone."

"I finanziamenti del FIS nascono sul modello dei grant assegnati dall'European Research Council (ERC) per finanziare progetti bottom-up in tutti i tre macrosettori di ricerca definiti dall'ERC: Social sciences and humanities; Mathematics, physical sciences, information and communication, engineering, universe and earth sciences; Life sciences," spiega Claudia Piccioni, responsabile del Grants Office Bocconi. "Come per gli ERC, il budget viene ripartito tra le categorie Starting (per ricercatori promettenti all'inizio della propria carriera), Consolidator (per coloro che hanno conseguito il dottorato da almeno sette anni) e Advanced, per ricercatori già affermati nel proprio settore. Con il primo bando, sono state finanziati 47 progetti sui 1912 presentati. Bocconi ne ha vinti tre nella categoria Social sciences and humanities."

Separatamente ma coerentemente, Oreste Pollicino è anche il principal investigator di un nuovo progetto denominato FRAME (Framing National Institutions for Human Rights: European and Comparative Interplays) che mira a indagare i rapporti tra i regolatori nazionali e l'Agenzia dell'UE per i diritti fondamentali (FRA), nel cui Management Board siede lo stesso Oreste Pollicino in rappresentanza dell'Italia, alla luce del multiforme sistema giuridico europeo. Il progetto si è classificato al terzo posto nel recente elenco dei "progetti di elevato interesse nazionale" (PRIN) pubblicato dal Ministero dell'Università e della Ricerca. Il progetto coinvolgerà anche altre due università italiane, Roma-Sapienza e Perugia.

"Il progetto FRAME, adottando un'analisi contestuale del ruolo più ampio (sia istituzionale che sociale) svolto dalle agenzie nazionali, mira a definire un modello di società dei diritti umani frutto della cooperazione tra la società civile e le istituzioni nazionali per i diritti umani," spiega Oreste Pollicino. "Più precisamente, l'obiettivo è quello di valutare il coinvolgimento di attori privati nelle diverse procedure e di esaminare gli accordi istituzionali che possono contribuire a evitare che queste agenzie nazionali siano inquadrate come entità esclusivamente di diritto pubblico."