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Rivalutare le comunita' per salvare il capitalismo

, di Fabio Todesco
Nel suo Il terzo pilastro Raghuram Rajan fa risalire la crisi del capitalismo allo strapotere di stato e mercato rispetto alle comunita' e propone un localismo inclusivo capace di riequilibrare i poteri

Con il suo Il terzo pilastro (Bocconi Editore 2019; 552 pagg.; 29,50 euro), Raghuram Rajan, ex capo economista del Fondo monetario internazionale ed ex governatore della Banca centrale indiana, vuole spiegare perché il capitalismo ha funzionato così bene per più di sessant'anni e perché oggi è entrato in crisi.

Alla base del buon funzionamento di una società, sostiene Rajan, c'è l'equilibrio tra i tre pilastri costituiti da stato, mercato e comunità e, negli ultimi anni, lo stato e il mercato si sono sviluppati in modo abnorme a discapito della comunità. In luoghi diversi del pianeta, il processo ha assunto connotati diversi. Mentre il mondo anglosassone ha privilegiato il mercato, in Europa si è scelta la via dello stato sovranazionale, ma in entrambi i casi le comunità hanno perso potere proprio nel momento in cui erano colpite da forze destabilizzanti come la rivoluzione Ict e la concorrenza commerciale globale.

I cambiamenti hanno determinato una maggiore polarizzazione. Le comunità più esposte alla concorrenza di prezzo delle merci straniere hanno perso posti di lavoro a reddito medio, occupati da individui di istruzione medio-bassa, e si sono avviate a un progressivo declino, mentre per il ceto medio-alto si è aperta la possibilità di competere, su base meritocratica e di competenze, per impieghi da sogno in aziende "superstar".

"Individui alienati, privati della speranza che scaturisce dal radicamento in una comunità sana", scrive Rajan, "diventano preda di demagoghi di estrema destra e sinistra, che fanno leva sui loro peggiori pregiudizi. (...). Il nazionalismo populista offre la visione seducente di una comunità immaginata più grande e più rilevante", minando il sistema democratico basato sul libero mercato che ha portato ai paesi sviluppati l'attuale prosperità. Il nazionalismo populista "rischia di far cessare l'attività sui mercati globali, proprio quando questi paesi stanno invecchiando e hanno bisogno sia di una domanda internazionale relativa ai loro prodotti sia di giovani migranti qualificati che rimpinguino la forza lavoro in declino".

I suggerimenti di Rajan mirano allo sviluppo delle comunità reali a discapito di queste comunità immaginate, oltre che come contrappeso di stato e mercato, per giungere a un "localismo inclusivo, che sarà essenziale per la rinascita delle comunità e per il riequilibrio tra i pilastri". Il potere dovrebbe tornare dagli organismi internazionali alle nazioni e, nei singoli paesi, dal livello centrale alle comunità, in un processo che potrebbe essere agevolato da una delle forze che hanno contribuito alla crisi: la rivoluzione Ict.

Raghuram Rajan è Katherine Dusak Miller Distinguished Service Professor of Finance alla University of Chicago Booth School of Business. Dal settembre 2013 al settembre 2016 è stato il 23esimo Governatore della Reserve Bank of India. Nel 2014 la rivista Euromoney lo ha nominato Central Banker of the Year. Dal 2003 al 2006 è stato Chief Economist del Fondo Monetario Internazionale. È coautore con Luigi Zingales di Salvare il capitalismo dai capitalisti (2003) e autore di Terremoti fi nanziari, con cui nel 2010 ha vinto il premio Financial Times-Goldman Sachs come miglior libro di business dell'anno.

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