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La Turchia bussa alla porta

, di Susanna Della Vedova
Un viaggio nel paese sospeso tra Europa e Asia. E' la Turchia vista da chi l'ha vissuta da ambasciatore. Carlo Marsili nel suo nuovo libro ci aiuta a capirla e a scoprirla nelle sue molteplici sfaccettature

Carlo Marsili
La Turchia bussa alla porta.
Viaggio nel paese sospeso tra Europa e Asia
Università Bocconi editore, 2011, 281 pagg. 26 euro.

Un paese e tante contraddizioni. Questa è la Turchia, il paese che nell'immaginario collettivo resta ancora sconosciuto, affidato a luoghi comuni che marcatamente deformano la realtà e che la caricano di pregiudizi. Ma qual è la verità? Quali sono i motivi politici, sociali, religiosi che differenziano questa terra e che rendono il suo ingresso tra i paesi dell'Unione europea ancora difficile? La risposta è affidata a Carlo Marsili, ambasciatore d'Italia in Turchia dal 2004 al 2010, nel suo libro La Turchia bussa alla porta. Viaggio nel paese sospeso tra Europa e Asia (Università Bocconi editore, 2011, 281 pagg. 26 euro).

"La Turchia", scrive Marsili, "è una democrazia secolarizzata con una maggioranza islamica. La logica vorrebbe che i laici fossero favorevoli all'ingresso del loro paese nell'unione europea e i musulmani diffidenti se non ostili. Ma anche in questo caso la contraddizione porta ad essere i laici diffidenti a questo passaggio per i molti sgarbi che attribuiscono ai paesi membri nei loro confronti, mentre i musulmani, quelli più strettamente legati al partito Akp di Erdogan, ritengono una priorità l'ingresso nell'Unione".

L'autore, profondo conoscitore dell'anima turca, è riuscito a raccontare i numerosi aspetti che caratterizzano la politica, l'economia e più in generale la complessa società di questo paese sdoppiato. Dalle minoranze etniche alla condizione femminile, dalle contraddizioni dell'islamismo moderato alla questione armena, dalla stratificazione sociale della classe politica ai partiti, dai mezzi di comunicazione alla lotta per la libertà di stampa, dal ruolo dell'esercito alle questioni di politica interna e estera. A come i turchi vedono gli europei, allo sviluppo economico, agli italiani che sono favorevoli al suo ingresso.

Un excursus storico ricco di particolari, di aneddoti di vita vissuta e di esperienze fino a raggiungere il primo decennio del nuovo secolo e arrivare alla conclusione che la Turchia deve compiere ancora un ulteriore cammino sulla via delle riforme per riuscire ad entrare di diritto nell'Unione europea. Al termine del processo "ne scaturirà una Turchia migliore e un'Europa migliore" dice Marsili.Ma, Marsili si sofferma anche sul ruolo dell'Europa e degli europei. Nel vecchio continente, infatti, mentre i laici sostengono l'ingresso della Turchia i cristiani non perdono occasione per ricordare il "periodo turco".
L'Unione europea, che ha da sempre avuto l'ambizione di aumentare il proprio profilo internazionale, acquisirebbe, secondo l'autore, i tratti di potenza globale capace di esercitare un ruolo nelle aree geografiche di proprio diretto interesse. Il carattere di paese giovane conferirebbe alla Turchia la piena capacità di affrontare i cambiamenti positivi che la prospettiva europea comporta, pur nella consapevolezza delle sue grandi tradizioni. Sedicesima economia mondiale e sesta in Europa nel 2010 ha già saputo trasformarsi radicalmente in tempi rapidissimi dal punto di vista economico, finanziario, politico e sociale, arrivando a collocarsi tra i maggiori player europei.
L'Unione europea senza Turchia sarebbe inevitabilmente destinata ad un ruolo di secondo rango rispetto non solo a Stati Uniti e Cina, ma anche a India e Brasile e altre potenze emergenti. Marsili quindi fornisce una serie inesorabile, convincente e aggiornatissima di buone e ben documentate e scientifiche ragioni per le quali una coraggiosa scelta storica non può essere più rinviata.
Carlo Marsili ha iniziato la sua carriera diplomatica nel 1970 ed è stato ambasciatore d'Italia in Turchia dal 2004 al 2010.

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