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Infowar. La battaglia per il controllo e la liberta' della Rete

, di Susanna Della Vedova
Luci e limiti di alcuni approcci alle tecnologie della comunicazione, così Campanelli, nel suo nuovo libro per Egea cerca di affrontare il controverso scenario delle attuali guerre per il controllo delle informazioni
Vito Campanelli
InfoWar. La battaglia per il controllo e la libertà della Rete
Egea 2013, 164 pagg., 16 euro

Lo scandalo Prism, il programma col quale le agenzie di intelligence Nse e Fbi possono spiare telefonate e movimenti nel Web di cittadini statunitensi ed europei , le sempre più frequenti notizie di azioni di spionaggio cinesi ai danni di imprese statunitensi e la conferma dell'esistenza di piani USA per lanciare attacchi informatici contro paesi nemici hanno indotto i media di tutto il mondo a destarsi dal proprio torpore e a titolare a chiare lettere: «Attenzione, siamo nel pieno di una cyberguerra!» Dovunque volgiamo lo sguardo possiamo ricavare istantanee che diffondono incertezza e sconcerto. Di fronte a uno scenario in così rapido e tumultuoso cambiamento non si hanno riferimenti certi ai quali aggrapparsi. Oggi più che mai si avverte il bisogno di una riflessione sui media che riesca a mettere in luce connessioni inaspettate tra gli eventi e a suggerire nuove prospettive attraverso le quali affrontare le complessità delle società contemporanee in rete. Vito Campanelli, teorico dei nuovi media, in "InfoWar. La battaglia per il controllo e la libertà della Rete " (Egea 2013, 164 pagg., 16 euro), prova ad affrontare il controverso scenario delle attuali guerre per il controllo delle informazioni, tentando di far luce su limiti e contraddizioni di alcuni approcci alle tecnologie della comunicazione.

Prefazione del libro di Geert Lovink, fondatore e direttore dell'Institute of network Culture,uno dei massimi studiosi dei nuovi media e della rete e autore di "Ossessioni collettive. Critica dei social media", per Egea.

Vito Campanelli, teorico dei nuovi media, ha dedicato la propria ricerca all'immaginario tecnologico. E' socio fondatore di Mao – Media & Arts Office ed è promotore e curatore di eventi nell'ambito della cultura e dell'arte legate ai media digitali.

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