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I sondaggi dei presidenti. Governi e umori dell'opinione pubblica

, di Susanna Della Vedova
Uno strumento, quello dei sondaggi, di cui i presidenti si servono per acquisire indipendenza e utilizzare l'opinione pubblica come fonte autonoma di legittimazione. Valentina Reda analizza tre casi: Stati Uniti, Francia e Italia ovvero tre momenti di un percorso di assimilazione dei sondaggi presidenziali come attività consolidata di governo.
Valentina Reda
I sondaggi dei presidenti.
Governi e umori dell'opinione pubblica
Università Bocconi Editore, 2011, 203 pagg., 19 euro

I sondaggi d'opinione sono diventati recentemente lo strumento di cui i presidenti si servono per acquisire indipendenza dai diversi attori deputati alla rappresentanza e utilizzare l'opinione pubblica come fonte autonoma di legittimazione. La gestione di una campagna elettorale permanente e la presidenzializzazione della politica che investe le principali democrazie occidentali sono le condizioni principali di questo fenomeno, che vede in Stati Uniti, Francia e Italia tre archetipi.

Valentina Reda nel suo libro "I sondaggi dei presidenti. Governi e umori dell'opinione pubblica (Università Bocconi Editore, 2011, 203 pagg., 19 euro), affronta uno dei nodi cruciali, e ancora poco esplorati, della nuova presidenza personale: il rapporto che, attraverso i sondaggi, si stabilisce con l'opinione pubblica. Un rapporto che è al tempo stesso manipolazione e soggezione.

"Parlare di sondaggi presidenziali" afferma l'autrice, "significa principalmente porre l'accento sulla natura duplice del rapporto che il presidente instaura con l'opinione pubblica che è alternativamente attore e risorsa di potere". Come l'attore, infatti, l'opinione pubblica è un interlocutore dell'esecutivo a cui è legato da un vincolo di responsabilità diretta, che si esercita con la scelta elettorale. Come risorsa di potere, inoltre, l'opinione pubblica diventa misura del consenso di cui il presidente dispone.

Se il governo americano fa riferimento a un apparato di rilevazione che si consolida nella prassi presidenziale, in Francia le operazioni di polling riflettono la struttura duale delle istituzioni di vertice: la presidenza appare orientata a un uso personalizzato dei sondaggi, mentre il governo si muove su una linea più formalizzata e regolamentata, facente capo al primo ministro.
In Italia, infine, Berlusconi è il protagonista del consolidamento dell'uso dei sondaggi in politica, ai quali però ha impresso caratteristiche particolari, tali da configurare una storia all'italiana dei sondaggi presidenziali.

Valentina Reda ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienza della politica presso l'Università di Firenze e attualmente lavora nell'Università degli Studi di Napoli "Federico II"

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