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Finale di partita. Il tramonto di una Repubblica

, di Susanna Della Vedova
Tre domande. Una raccolta di editoriali per dare delle risposte. E' il nuovo libro del politologo Gianfranco Pasquino per Egea
Gianfranco Pasquino
Finale di partita. Tramonto di una Repubblica Università Bocconi Editore, febbraio 2013, 228 pag., 16 euro

Passato, presente e futuro di una Repubblica parlamentare tradizionale, e malandata. Da dove veniamo? Dove andiamo? Dove finiremo? Sono queste tre le domande alle quali Gianfranco Pasquino in Finale di partita. Tramonto di una Repubblica (Università Bocconi Editore, febbraio 2013, 228 pag., 16 euro), offre una pluralità per consentire al lettore di orientarsi in uno dei momenti più importanti della Repubblica italiana.

I tempi della politica italiana che si stanno per lasciare sono stati piuttosto brutti e anche pericolosi per il benessere della democrazia: qui da dove veniamo. Il colpo d'ala del governo Monti si è rivelato indispensabile per la sopravvivenza e per aprire la strada al rinnovamento e alla crescita: qui il dove siamo.

Nel suo libro, che presenta una scelta degli editoriali da lui scritti tra il 2009 e il 2012 per l'agenzia di stampa "Il Velino", l'autore si muove fra le competenze di analista politico illuminato e spassionato, e le preferenze di cittadino preoccupato dal cattivo funzionamento del sistema politico.

"I lettori", sostiene Pasquino, "vedranno che non ho scritto cronache caduche di avvenimenti minori [...] ho cercato di mettere alla prova e all'opera le mie conoscenze di scienziato della politica al fine di inquadrare ogni volta l'episodio politico e sociale considerato degno di attenzione [...] svelare le motivazioni e suggerire le conseguenze di azioni e omissioni [...] con un linguaggio preciso, intuitivo e non privo di ironia e in qualche caso di meritato sarcasmo".

La tesi di fondo è che è finita una fase quasi ventennale nella quale la prospettiva di una presunta Seconda Repubblica è tramontata. I costruttori di una Repubblica migliore non si vedono ancora. Forse non esistono proprio.

L'autore si definisce un realista che conosce i limiti dei cambiamenti possibili, ma che non esita a suggerire come andare oltre nella consapevolezza che il destino di un sistema politico lo costruiscono i suoi cittadini con la loro cultura, il loro impegno e la loro partecipazione.

"Forse" dice Pasquino,"[...] i miei scritti possono servire almeno un poco a migliorare la cultura politica, a ispirare all'impegno e a informare la partecipazione". Qui il dove andremo.

Il volume si chiude con un omaggio al presidente Napolitano, un uomo che consapevolmente e deliberatamente si è posto non acriticamente dalla parte dei cittadini, ma dal punto di vista dei cittadini. "Il migliore dei Presidenti dell'Italia repubblicana. [... ] questo il mio giudizio di politologo", conclude Pasquino.

Gianfranco Pasquino, allievo di Norberto Bobbio e Giovanni Sartori, è professore di European Studies al Bologna Center della Johns Hopkins University e Presidente della Società Italiana di Scienza Politica. I suoi libri più recenti sono La rivoluzione promessa. Lettura della Costituzione italiana (Milano 2011) e Politica è (Padova 2012). E' socio dell'Accademia dei Lincei.

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