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Favole & numeri. L'economia nel paese di santi, poeti e navigatori

, di Susanna Della Vedova
Bisin nel suo nuovo libro per Egea prova a smascherare le principali favole che si raccontano in Italia sulla situazione economica nel nostro paese e nel mondo, dalla finanza al mercato del lavoro
Alberto Bisin
Favole & numeri. L'economia nel paese di santi, poeti e navigatori
Ube 2013, 192 pagg., 16 euro

Il dibattito economico in Italia è profondamente segnato da una visione antiquata e scorretta dell'economia come disciplina semi-umanistica popolata da teorie e scuole che si combattono a suon di retorica e di ideologia, di favole e numeri. Alberto Bisin in Favole & numeri. L'economia nel paese di santi, poeti e navigatori (Ube 2013, 192 pagg., 16 euro), discute vari aspetti della situazione economica italiana alla luce della disciplina economica moderna,aspirando anche a fornire una introduzione all'economia come metodo di analisi.

La teoria economica moderna è fatta di modelli e dati, cioè schemi logici coerenti e analisi empiriche. Troppo spesso cittadini poco inclini a far di conto, poeti, santi e navigatori, non distinguono tra favole e modelli, tra dati e numeri, coi risultati che ormai sono sotto gli occhi di tutti: un paese in declino da vent'anni, sull'orlo della bancarotta e in crisi profonda da due.

L'economia è una disciplina a metà via tra le scienze sociali classiche (sociologia, antropologia, scienze politiche) e le scienze dure (fisica, chimica, biologia): con le prime ha in comune la comprensione di fenomeni che originano nelle scelte degli individui, con le scienze dure ha assunto un metodo che consiste nella formulazione di modelli teorici, tipicamente matematici, le cui implicazioni sono poi confrontate e testate con i dati, attraverso strumenti statistici.

"Questo non significa che l'economia sia una scienza come la fisica. La questione dei rapporti tra economia e scienza" afferma Bisin "è metodologica e relativamente oziosa. [...] i modelli economici non aspirano neanche lontanamente alla precisione di quelli fisici. [...] In più, i dati che gli economisti usano per testare i propri modelli nella stragrande maggioranza non possono provenire da [...] esperimenti controllati come nelle scienze dure."

Ma non per questo i modelli economici sono come le favole, uno vale l'altro, e non per questo dati e statistiche, sono inutili numeri; come vorrebbe la vulgata vagamente post-moderna che domina il dibattito intellettuale in Italia.

"Non esiste un singolo modello che ben rappresenta ogni sistema economico, ma una serie di modelli, strumenti, dati, su cui si sviluppa un relativo consenso nella disciplina. Su questi", scrive Bisin, "si discute e ci si accapiglia".

Ogni tanto un nuovo paradigma nasce e si sviluppa, talvolta viene accettato e talvolta invece muore di morte naturale. Recente è il successo, ad esempio, dell'economia comportamentale, "che" come si legge nel libro, "introduce concetti e analisi presi in prestito dalla psicologia cognitiva e dalle neuroscienze per ricalibrare e superare l'ipotesi di razionalità, cavallo di battaglia [...] dell'economia tutta fino a oggi".

"Una delle presunzioni semplicistiche che caratterizzano il dibattito economico in Italia è quella delle scuole economiche" continua l'autore "in cui il mondo degli economisti sarebbe diviso: da una parte i cattivi monetaristi che stanno alla University of Chicago, dall'altra i buoni keynesiani che trovano casa al MIT e in Europa".

Questa distinzione in scuole di pensiero non è che una favola che non rappresenta la disciplina. Il punto fondamentale è che le scuole alternative, allo stato delle conoscenze economiche, hanno fallito.

Ma la favola delle scuole alternative serve come alibi per poter raccontare altre favole in libertà, senza essere smascherati. Nella maggior parte dei casi le favole sono raccontate in sé e per sé, indipendentemente da dati a supporto. "Mica lo sappiamo dove viveva Pinocchio, ciò che importa è che gli si allungasse il naso..".

Il libro prova a smascherare le principali favole che si raccontano in Italia riguardo alla situazione economica nel nostro paese e nel mondo, dalla finanza al mercato del lavoro. Dalla favola della moneta filosofale, ad ogni problema economico reale vi è una soluzione monetaria; alla favola del modello superfisso, qualunque intervento di politica economica ha esclusivamente effetti redistributivi, null'altro si aggiusta nel sistema economico, né prezzi né quantità; alla favola delle banche e la fine del mondo, le banche non possono mai fallire, devono essere salvate a tutti i costi dal governo, a meno di catastrofi planetarie in grado di rovinare ogni abitante del pianeta.

Alberto Bisin è professore di economia alla New York University. Editorialista de La Repubblica e collaboratore di diverse testate online, è tra i fondatori e animatori del blog noiseFromAmerika.org

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