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C'eravamo tanto amati. Italia, Europa e poi?

, di Susanna Della Vedova
Dastoli e Santaniello, nel loro libro per Egea, propongono un diario di viaggio, da Maastricht alla crisi degli Stati Uniti, per capire e farsi un'opinione e delineare un possibile modo di procedere
Pier Virgilio Dastoli e Roberto Santaniello
C'eravamo tanto amati. Italia, Europa e poi?
Egea 2013, 144 pagg., 15 euro

Europa sì, Europa no. Più Europa, meno Europa. L'Europa è morta: quasi quotidianamente, soprattutto con l'accentuarsi della crisi, i commenti si sprecano.

Mentre si affrontano importanti scadenze, il 2013 viene dichiarato Anno europeo dei cittadini e si celebra il ventennale dell'entrata in vigore del Trattato di Maastricht.

Pier Virgilio Dastoli e Roberto Santaniello in C'eravamo tanto amati. Italia, Europa e poi? (Egea 2013, 144 pagg., 15 euro)propongono una sorta di «diario di bordo» per capire e farsi un'opinione che non sia solo di pancia.

Il viaggio comincia proprio con le gioie e i dolori legati al Trattato di Maastricht. Si percorrono poi i successi e i fallimenti, fino alla crisi arrivata dagli Stati Uniti, che ripropone il tema di una governance economica perduta (o mai trovata).

L'evaporazione del consenso popolare e la sfiducia dei mercati costringono in qualche modo a riaprire il cantiere Europa, ma gli architetti sono incerti sulla ristrutturazione da fare, sulle ditte da coinvolgere, sui tempi di consegna e anche sui futuri inquilini.

Eppure non bisogna fermarsi: gli autori delineano come è possibile procedere, non cedendo ad una deriva del sì o del no secco e miope all'Europa, ma chiedendosi , con realismo e al tempo stesso coraggio , quale Europa conviene e , contestualmente, quale Italia conviene all'Europa.

Il realismo vuole che ci si concentri sull'emergenza rinunciando ad aggredire le cause profonde della crisi, che sono a livello di strutture economiche , sociali e politiche. Un errore, per gli autori, che si spingono, a conclusione del loro viaggio, a sostenere la necessità di cambiare le istituzioni, avviando un processo che non sarà facile , che provocherà conflitti e divisioni e forse radicali separazioni, insieme a inedite convergenze. E all'Italia tocca decidere da che parte stare.

Pier Virgilio Dastoli è presidente del Movimento europeo in Italia e consigliere del Gruppo Spinelli nel Parlamento europeo.

Roberto Santaniello è direttore delle Relazioni internazionali del Comune di Milano. è stato portavoce della Rappresentanza in Italia della Commissione europea.

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