Uno sguardo globale sul mondo
"Come dico sempre agli studenti, questo è un corso di laurea di scienze politiche, ma fatto alla Bocconi. Questo lo rende diverso, perché è molto importante il background quantitativo ed economico. In più, è un programma che offre uno sguardo globale sul mondo". A dirlo è Italo Colantone, professore associato presso il Dipartimento di scienze sociali e politiche dell'Università Bocconi, direttore del Bachelor in International Politics and Government dal 2019.
"Questo corso, che certamente per la sua struttura e il taglio internazionale ha pochi eguali in Europa, ha l'obiettivo di formare i futuri policy-maker nazionali e internazionali", continua Colantone, "ponendo particolare enfasi su tre momenti essenziali del policy-making: la progettazione di politiche pubbliche che siano sia efficienti dal punto di vista economico sia sostenibili dal punto di vista politico; l'implementazione di politiche pubbliche efficaci; la valutazione delle stesse usando le più moderne tecniche quantitative e qualitative. Gli studenti quindi acquisiscono un insieme di competenze e abilità attraverso lo studio di un ampio spettro di discipline: politica, economia, management, diritto, storia".
In pratica, agli studenti del Big si insegna come gestire alcune delle più importanti sfide globali di questi anni, come l'immigrazione e i cambiamenti climatici, ma anche i conflitti. Oppure come funzionano le organizzazioni internazionali e le autorità di regolamentazione, come si progettano le politiche pubbliche, come si valutano e, se necessario, come si modificano. "La classe del Big ha un'alta presenza di studenti con un titolo di studio internazionale, superiore a quella già elevata dei bachelor della Bocconi", prosegue Italo Colantone, "e tutti gli studenti devono svolgere un semestre obbligatorio di studio all'estero". La quasi totalità degli iscritti al Big, una volta terminato il corso, prosegue con un master of science, sono pochi quelli che approdano direttamente al mercato del lavoro: "Sono casi abbastanza rari", conferma il direttore, "qualcuno approda in azienda o in qualche organizzazione. La gran parte però sceglie un corso di laurea magistrale, che è spesso in political science, mentre altri optano per economics, management e talvolta anche accounting. La preparazione quantitativa offerta dal Big apre infatti molte opportunità".