Alfabeto arabo persiano
Dall'Italia alla Scandinavia, dalla Penisola Iberica ai Balcani, la fortezza Europa sta alzando muri e scavando fossati per respingere le orde musulmane che premono alle porte. Ma chi sono questi invasori? Di quale cultura sono portatori? In realtà, gli europei dovrebbero ringraziare gli arabi per una piega della storia su cui non riflettono mai: ossia che l'identità europea si formò grazie all'avvento dell'Islam. Furono le conquiste degli arabi a spingere i popoli sulle sponde settentrionali del Mediterraneo a riconoscersi come abitanti di un continente a sé stante, l'Europa.
"Oggi sarebbe un segnale di buon senso se gli europei raddrizzassero la loro visione dell'Islam ruotando la bussola di 180 gradi e imparando almeno l'abc dell'Alfabeto arabo-persiano", affermano Giuseppe Cassini, già ambasciatore in Libano e Wasim Dahmashm, saggista e traduttore palestinese, in Alfabeto arabo-persiano. Quando le parole raccontano un mondo, (Egea 2018; 296 pagg.; 25 euro).
La lingua araba è parlata in un'area geografica così estesa, e con una ampia varietà dialettale, che un iracheno e un magrebino, per esempio, difficilmente possono capirsi nei rispettivi dialetti e devono far uso di un idioma mediano che salvi i tratti essenziali dell'arabo letterario senza scostarsi molto dal quotidiano.
A partire da 61 parole chiave che rappresentano ciascuna un aspetto saliente della cultura araba e di quella persiana, e da una serie di testimonianze dirette di esperienze e aneddoti sul campo tratti dalla carriera diplomatica dell'ambasciatore, il volume si rivolge a tutti coloro che desiderano approfondirne la storia e i caratteri distintivi: inclusi i tre milioni di musulmani residenti in Italia, a cui il volume vuole restituire una lingua non confiscata dal potere religioso.
Giuseppe Cassini ha ricoperto incarichi diplomatici in Belgio, Algeria, Cuba, Somalia, Nazioni Unite e Libano, dove è stato ambasciatore dal 1998 al 2002. Ha scritto Gli anni del declino. La politica estera del governo Berlusconi 2001-2006 (2007), l'ebook Anatomia di una guerra. Quella stupida guerra in Iraq (2013) e La 17a Agenzia. L'America al bivio (2015).
Wasim Dahmash ha insegnato lingua, dialettologia e letteratura araba alle Università di Roma La Sapienza e di Cagliari. È autore di monografie e antologie in prosa e in poesia. In arabo ha tradotto poesie di Montale, Saba, Ungaretti, Luzi, e in italiano poesie di Bennis, Darwish, al-Qasim, Nasrallah.
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