Un confronto in nome dell'Europa
"Mio padre ha avuto l'onore di far parte della delegazione tedesca, al Campidoglio, durante i negoziati che portarono alla nascita dell'Europa. Aveva solo 27 anni. Quella era una generazione di leader visionari che ha creato l'Europa che conosciamo": inizia con le parole di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, l'evento di lancio di #GenerazioneEU, il nuovo progetto di Università Bocconi e Repubblica@Scuola con la collaborazione delle rappresentanze italiane della Commissione europea e del Parlamento europeo che vuole accompagnare i giovani studenti italiani nel loro cammino di consapevolezza di giovani europei.
L'evento è andato live su Repubblica.it oggi pomeriggio con la formula di un doppio talk online: ad aprire, il dialogo tra il presidente della Bocconi Mario Monti, il rettore Gianmario Verona e il direttore di Repubblica Maurizio Molinari, poi il confronto tra quattro giovani talent in diversi campi, ovvero la sportiva e attivista Sofia Bonicalza, la cantante Elasi, l'imprenditore digitale e pilota Alberto 'Naska' Fontana e la business development manager di Financial Times Virginia Stagni. Tanti protagonisti, ma una sola riflessione a fare da sfondo: cos'è e come si sta muovendo l'Europa che i ragazzi, gli studenti di oggi, abitano e nella quale stanno costruendo il proprio futuro.
"Ragazzi", ha detto Mario Monti appellandosi direttamente ai giovani in ascolto, "voi sentite parlare spesso di Europa con riferimento a questa Unione europea, con toni a volte entusiastici a volte invece critici. Ma bisogna stare molto attenti, se vogliamo diventare cittadini europei, a capire a chi la critica deve essere indirizzata". Sull'immigrazione, ad esempio, "quando si dice che «l'Europa non si muove», bisogna tenere presente che la Commissione e il Parlamento Europeo hanno fatto tante proposte per lo smistamento degli immigrati tra i vari paesi. Ma queste proposte devono essere approvate da tutti gli stati membri e due, tre di loro sono tradizionalmente contrari. Invece in quei campi in cui l'Europa può procedere senza bisogno dell'unanimità si fanno molti progressi".
E mentre il rettore della Bocconi, Gianmario Verona, ricorda non solo come questo sia un momento storico "in cui l'Europa stia veramente agendo da leader nel mondo", ma anche come alla sua generazione "nata nei Settanta, che ha visto la caduta del muro di Berlino, dispiaccia un po' vedere come per i giovani lo sviluppo dell'Europa sia dato per scontato", il direttore Maurizio Molinari si concentra su alcuni degli aspetti al centro dell'attuale lavoro europeo: green, Recovery fund e digitalizzazione.
"Il Recovery fund è la scommessa di ricostruire insieme l'Europa più forte, capace di fronteggiare soprattutto la ferita della disuguaglianza (di genere, geografica, di reddito) che è una delle ferite più grandi della pandemia", dice Molinari. E, parlando della digitalizzazione e del ruolo dell'Italia sul tema della tutela dei diritti digitali, lancia un appello ai ragazzi proprio su questo tema: "Fate parte di questa stagione di cambiamento e fatelo proprio dal tema dei diritti digitali. Siate protagonisti del presente".
Il secondo talk passa la parola a quattro giovani italiani ed europei di mondi molto diversi tra loro, ognuno con la propria idea di Europa. Incalzati dalle domande dal giornalista Beniamino Pagliaro, Sofia Bonicalza, Elasi, Alberto Fontana (per i sui follower Naska) e Virginia Stagni hanno raccontato il loro rapporto con l'Europa. "Per me è stata importante in tutte le mie carriere, ma è in quella di ambientalista che per me conta di più", ha spiegato Bonicalza. "E' proprio sul piano della tutela ambientale che la collaborazione tra stati è fondamentale". E se Elasi ha sottolineato l'importanza dei suoi anni "di studio nell'ambiente multiculturale di Maastricht" per l'evoluzione della sua musica e per l'idea di creare band che mescolino più culture, Naska ha spiegato come, per un imprenditore digitale e content creator ("un lavoro che quando ero a scuola neanche esisteva, ragazzi tenetelo a mente"), oggi il concetto di Europa sul web "non sia così facilmente percepibile" e come ciò che faccia la differenza sia piuttosto poter condividere una stessa lingua, come l'inglese. Ed è proprio in questa realtà multiforme e in piena trasformazione sotto la spinta del digitale, Virginia Stagni ha sottolineato come "il mondo del giornalismo abbia un ruolo fondamentale di democratizzazione dell'informazione".
Conclusi i talk, adesso la palla passa agli studenti italiani, che saranno accompagnati dall'iniziativa #GenerazioneEU fino alla fine dell'anno scolastico. Perché #GenerazioneEU è tante cose: è una serie di eventi, un account instagram @generazioneEU che racconterà tutta l'iniziativa coinvolgendo i diversi protagonisti e gli studenti coinvolti, ma anche un video corso in 10 lezioni sui temi dell'Europa (a partire da febbraio 2021) e un contest.
Per quest'ultimo, gli studenti sono chiamati, partendo dal Discorso sullo stato dell'Unione pronunciato dalla presidente von der Leyen, a creare elaborati su tematiche di interesse europeo sotto forma di una lettera indirizzata all'Europa, oppure un articolo giornalistico, oppure una campagna di Instagram (qui tutte le info sul contest e il regolamento). Gli elaborati, da consegnare entro il 15 marzo, saranno premiati a maggio 2021.