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Promozione e scudetto per la pallavolo femminile

, di Davide Ripamonti
La squadra allenata da Paolo Amendola centra la promozione di serie D e si aggiudica la poule scudetto riservata alle vincitrici dei vari gironi. E punta a nuovi obiettivi

La stagione perfetta. Prima il campionato concluso con sole vittorie e la promozione in serie D, poi la vittoria nella 'poule scudetto' tra le 8 vincitrici dei gironi delle province di Milano, Monza e Lecco. La squadra di pallavolo femminile di Bocconi sport coglie finalmente quella promozione sfuggita l'anno scorso per un'inezia e lo fa al termine di una stagione lunga e ricca di soddisfazioni. "Meritavamo questo risultato da un po' e finalmente è arrivato", dice Paolo Amendola, un passato da allenatore professionista anche in serie A, a Milano, Chieri, Giaveno e all'estero in numerose realtà, tra le quali, per esempio, Madrid. "Sono in Bocconi da sette anni, tra la maschile e la femminile. Quando sono rientrato in Italia, nel 2013, avevo deciso di smettere di allenare, ma poi un amico mi ha fatto conoscere questa bellissima realtà. Allenare le professioniste è facile, la pallavolo è il loro lavoro, la loro priorità. Qui invece le ragazze hanno come priorità gli studi e devi saperti settare sulle loro esigenze. In cambio però ricevi molto, perché puoi lavorare con persone di un livello culturale altissimo", continua il coach, "e insieme abbiamo creato un ambiente molto professionale".

L'ambiente, lo spirito di squadra, è anche uno degli aspetti su cui pone l'accento la capitana Linda Ceroni, laureata prima al Cleam e poi alla specialistica in Management nel 2019, 28 anni, che oggi lavora in una multinazionale del bricolage ma che ha scelto di continuare a giocare: "Sono in squadra da cinque anni, quando eravamo ancora in seconda divisione. La pallavolo, come in generale gli sport di squadra, dà tantissimo dal punto di vista dell'educazione sociale, perché la squadra viene prima di tutto, delle simpatie, delle antipatie e dei traguardi personali. Perché sono capitana? E' una scelta dell'allenatore", continua Linda, "ma credo che sia per la mia disponibilità nei confronti di tutte le compagne, nel sapermi rapportare sia con quelle un po' più grandi, sia con le ragazze appena arrivate".

"Essere allenate da un allenatore professionista è un'esperienza fantastica che aiuta a crescere", racconta Alice Bobbera, 19 anni, di Modena, iscritta al primo anno del corso di laurea in International politics and government, con esperienze in B2 prima di iscriversi all'università. "L'ambiente che viviamo come atlete in Bocconi non ha niente da invidiare a quello di realtà che giocano in categorie superiori, sia per le strutture, sia per lo staff che ci supporta per ogni esigenza. Anche grazie a questo, oltre che il valore della squadra, sono convinta che ci toglieremo belle soddisfazioni anche l'anno prossimo in serie D". Un pronostico su cui concorda Paolo Amendola: "I primi mesi saranno di studio, per prendere confidenza con la nuova realtà, essendo consapevoli che in Lombardia il livello è più alto che altrove. L'obiettivo concreto sarà mantenere la categoria, ma senza precluderci nessun traguardo".