L'Europa che investe nel rilancio delle imprese
Il livello d'investimenti in Italia ha superato il dato pre-Covid. Era dalla crisi finanziaria che ha coinvolto tutto il mondo, nel 2008, che la Penisola non agganciava la ripresa, secondo Debora Revoltella, capo economista della Bei-Banca europea per gli investimenti e alumna dell'Università Bocconi, laureata in Economia politica (Clep), con un Master in Economics all'ateneo milanese. Due gli esempi a conferma dell'impatto positivo: il Piano Industria 4.0, creato per promuovere la digitalizzazione e il rafforzamento competitivo del tessuto produttivo italiano, e il Superbonus dedicato al settore immobiliare. "Gli investimenti raggiungono un buon fine se favoriscono un miglioramento complessivo della produttività e della competitività delle aziende", spiega Revoltella. "Capire se e come si concretizza questo impatto è importante, come nei casi del Piano Industria 4.0 e del Superbonus.
Durante l'analisi, va considerata tra l'altro la complessità dell'Unione europea, visti per esempio i differenti interventi nazionali in risposta al Covid e alla successiva crisi energetica. Inoltre, bisogna prevedere che, per motivi di spesa pubblica e fiscale, è complicato che questi strumenti a supporto della crescita possano durare nel lungo periodo". In una sola parola, implementazione: l'importanza della fase di attuazione degli investimenti per assicurare una loro buona riuscita, come nel caso del Pnrr.
Revoltella guida da 12 anni l'Ufficio Studi della Bei, che conta oggi 50 economisti in organico. Fin dall'inizio, ha puntato a raggiungere un unico obiettivo ma viaggiando lungo due binari di sviluppo paralleli: creare valore aggiunto per la Bei sia sul fronte strategico e politico-istituzionale sia come supporto all'operatività della Banca europea per gli investimenti. Da questa impostazione nascono varie pubblicazioni della stessa Banca, tra cui il Rapporto annuale sugli investimenti in Europa e una serie di ricerche come quella sulla trasformazione in atto nelle aziende europee, approfondendo come sostenerle e come eliminare gli ostacoli. "Oggi vediamo due sfide principali per le imprese, a livello europeo ma anche globale", afferma Revoltella. "La prima è l'evoluzione economica e digitale, la seconda quella ecologica. Per coglierne il reale andamento complessivo, la Bei avvia anche collaborazioni che spaziano da quelle con i ricercatori dei singoli paesi ad altre con varie istituzioni".