La solidarieta' in tempi di crisi energetica
L'Unione europea sta per adottare un piano energetico per eliminare gradualmente la dipendenza dai combustibili fossili russi, denominato REPowerEU. Questo programma si basa sulla costruzione giuridica del Next Generation EU, il piano di rilancio adottato all'indomani della pandemia per far fronte alle conseguenze sociali ed economiche del Covid-19. Il Next Generation EU prevede, da un lato, l'emissione di un massiccio debito comune da parte dell'UE e, dall'altro, la distribuzione dei proventi agli Stati membri sotto forma di prestiti e sovvenzioni, condizionati all'attuazione di riforme e investimenti a livello nazionale. Next Generation EU è un esempio di solidarietà tra gli Stati membri, poiché i criteri di distribuzione favoriscono i Paesi più colpiti dalle conseguenze della pandemia.
Il Next Generation EU è stato costruito sulla base della premessa giuridica e politica di essere una misura temporanea e una tantum. Tuttavia, fin dalla sua introduzione, i commentatori si sono chiesti se il avrebbe dovuto essere più un progetto per ulteriori azioni. A questo proposito, la volontà politica degli Stati membri è divergente. In seguito all'aggressione russa in Ucraina, alcuni Stati membri hanno immediatamente richiesto ulteriori Eurobond per far fronte alle difficoltà causate dalla crisi energetica, mentre altri hanno respinto la proposta.
Il progetto REPowerEU è un compromesso tra questi punti di vista opposti. Da un lato, non prevede l'emissione di ulteriore debito comune. Dall'altro, si basa sull'architettura del Next Generation EU, aggiornandola in vista dell'inclusione di nuovi obiettivi energetici. In particolare, REPowerEU modifica il regolamento che istituisce lo Strumento per la ripresa e la resilienza (lo Strumento), che è il programma di spesa più importante del Next Generation EU e riceve fino al 90% dei sui fondi. Si tratta del vero strumento innovativo che lega l'erogazione dei fondi al raggiungimento di tappe e obiettivi, secondo una logica premiale.
Finora, ha dimostrato di essere uno strumento ben funzionante per realizzare le priorità urgenti dell'UE e adatto ad affrontare le esigenze emergenti. Per affrontare le nuove sfide, REPowerEU svolge due azioni diverse. In primo luogo, mette a disposizione dello strumento risorse aggiuntive. In secondo luogo, aggiunge un capitolo REPowerEU ai piani di ripresa e resilienza.
In primo luogo, le nuove risorse per finanziare REPowerEU proverranno dalla vendita all'asta di quote del sistema di scambio di emissioni (ETS), fino a 20 miliardi di euro. Questo importo sarà distribuito sotto forma di sovvenzioni agli Stati membri. In secondo luogo, REPowerEU sblocca i prestiti non spesi nell'ambito del Next Generation EU. Finora, alcuni Stati membri hanno richiesto il sostegno dello strumento solo sotto forma di sovvenzioni. Questo spiega perché attualmente ci sono prestiti non spesi. REPowerEU mobilita queste risorse. Inoltre, nel suo ambito, gli Stati membri possono richiedere il trasferimento della dotazione nazionale dei fondi di coesione e dei fondi per l'adeguamento alla Brexit allo Strumento, per utilizzarli per gli obiettivi energetici.
In secondo luogo, gli Stati membri che desiderano ricevere finanziamenti aggiuntivi nell'ambito dello strumento sono invitati ad aggiornare il loro piano nazionale di ripresa e resilienza, includendo un capitolo REPowerEU. Questo capitolo deve illustrare le nuove riforme e gli investimenti, o l'aumento di scala delle riforme e degli investimenti verdi già inclusi nel propri piani. I capitoli REPowerEU devono spiegare come contribuiscono ad aumentare la resilienza dell'infrastruttura energetica dell'UE, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili e diversificando l'approvvigionamento energetico a livello dell'Unione. Una volta raggiunti in modo soddisfacente gli obiettivi e le tappe fondamentali di REPowerEU, le risorse vengono distribuite agli Stati membri.
L'adozione di REPowerEU è molto significativa e simbolica. Dimostra che dallo scoppio della pandemia, l'UE ha cambiato radicalmente il suo approccio nell'affrontare le sfide comuni. È ormai chiaro che l'UE può fare di più degli Stati membri da soli. Il nuovo approccio è molto più orientato alla solidarietà, in quanto le risorse saranno nuovamente distribuite e favoriscono gli Stati più colpiti dalla crisi energetica. Infatti, i criteri di distribuzione di REPowerEU tengono conto del tasso di dipendenza energetica degli Stati membri e della quota di combustibili fossili nel consumo interno lordo di energia. Come detto, REPowerEU si basa sullo Strumento per la ripresa e la resilienza, dimostrando così che si tratta di un meccanismo ben funzionante per la spesa comune dedicata alle esigenze strategiche. In conclusione, sebbene meno ambizioso del Next Generation EU, REPowerEU conferma la necessità dell'UE di dotarsi di uno spazio fiscale permanente per reagire in modo solidale agli shock asimmetrici.