La ricerca che combatte la poverta'. Alla Bocconi nasce il Leap
Ridurre la povertà nel mondo attraverso la progettazione, l'analisi e la diffusione di efficaci interventi contro la povertà. È questo l'ambizioso obiettivo del Leap, Laboratory for effective anti-poverty policies (www.unibocconi.eu/leap), inaugurato mercoledì 22 giugno alla Bocconi. Come raggiungere l'obiettivo? "Combinando la raccolta di dati originali con una rigorosa ricerca scientifica per offrire soluzioni affidabili a chi cerca di migliorare la vita dei poveri", spiega Eliana La Ferrara, direttore scientifico del laboratorio.
"I filoni di ricerca sono due", prosegue La Ferrara, "la rigorosa valutazione d'impatto delle politiche anti-povertà, in partnership con governi e Ong di tutto il mondo, e l'analisi delle cause della povertà, attraverso dati amministrativi e di survey che consentano di esplorare le diverse ipotesi al riguardo". Quest'ultimo aspetto distingue il Leap da iniziative simili, come il J-Pal del Mit.
L'istituzione del Leap è stata resa possibile da un contributo economico di 1,25 milioni di euro della Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi, nell'ambito della sua venticinquennale attività di sostegno alla ricerca scientifica nelle scienze alimentari, mediche ed economiche. "Il rapporto con l'Università, che negli scorsi anni aveva già portato all'intitolazione della cattedra di economia dello sviluppo di Eliana La Ferrara", spiega il presidente della Fondazione, Anselmo Stucchi, "si è ulteriormente approfondito quest'anno con l'intitolazione di un centro di ricerche (l'Icrios, The Invernizzi Center for Research on Innovation, Organization, Strategy and Entrepreneurship) e finanziamenti al Leap, alla PhD School e a tre progetti di ricerca". Il valore della donazione della Fondazione Invernizzi alla Bocconi per queste nuove iniziative è pari a 9 milioni di euro. Dal 1993 ad oggi le erogazioni effettuate dalla Fondazione Invernizzi a favore dell'Università Bocconi sfiorano i 20 milioni di euro.
Il Leap mette a sistema attività che i ricercatori della Bocconi e quelli affiliati al laboratorio svolgono già da tempo e può, dunque, partire con un portafoglio di progetti in Ghana, Nigeria, Kenya, Tanzania, Sud Africa, Lesotho, Jamaica, Turchia e Italia (perché la povertà non è un problema dei soli paesi in via di sviluppo).
Le aree d'intervento del Leap sono:
- agricoltura (un progetto riguarda l'impatto della regolazione dei diritti di proprietà sullo status delle donne in Ruanda; un altro la possibilità di migliorare il rendimento dei terreni agricoli in Uganda attraverso interventi sulla spartizione dei guadagni tra proprietari terrieri e affittuari),
- istruzione (una valutazione degli effetti di una maggiore scolarità sull'accesso delle donne turche al mercato del lavoro; le scelte scolastiche dei figli degli immigrati in Italia; la valutazione d'efficacia di alcune politiche di integrazione razziale in Sud Africa; la valutazione d'efficacia di alcune politiche di empowerment femminile in Uganda),
- famiglia (valutazione d'efficacia dell'entertainment education: come cambiano attitudini e atteggiamenti dei giovani nigeriani esposti a una serie di MTV incentrata sui rischi dell'Aids?; l'effetto di carestie e altri shock che influenzano reddito e ricchezza sulla possibilità che le ragazze si sposino e si riproducano precocemente laddove resiste la tradizione del pagamento di somme di denaro da parte del futuro marito alla famiglia della sposa),
- finanza (l'effetto di modifiche nei contratti di credito sulla crescita delle piccole imprese),
- salute (l'efficacia di una politica di prevenzione dell'Aids nel Lesotho, che prevede l'assegnazione di denaro a chi, vincendo una lotteria, non risulti avere malattie trasmesse sessualmente),
- immigrazione (un progetto analizza la relazione tra informazione e attitudini nei confronti degli immigrati),
- mercato del lavoro (un'analisi della relazione tra prezzo ed efficacia dei programmi di informazione imprenditoriale in Giamaica; la valutazione di interventi sulle economie di villaggio del Bangladesh; la relazione tra ricchezza dei social network degli imprenditori e risultati d'impresa in Africa).
Eliana La Ferrara, direttore scientifico di Leap, è prorettore alla ricerca e titolare della Cattedra Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi in economia dello sviluppo dell'Università Bocconi. Lo scorso aprile ha ricevuto un Erc Advanced Grant (i finanziamenti assegnati su base competitiva dall'European Research Council agli studiosi di maggiore esperienza) per il progetto ASNODEV: Aspirations Social Norms and Development. La Ferrara nota che spesso i più poveri (sia nei paesi in via di sviluppo, sia in quelli sviluppati) faticano a modificare la loro condizione anche per mancanza di aspirazione e modelli di ruolo. Cercherà di capire come migliorare le loro aspirazioni attraverso politiche di informazione e l'uso dei media (in passato ha studiato gli effetti sociali delle telenovele brasiliane, per esempio). (CLICCA QUI per vedere La Ferrara che racconta il suo progetto)