Le azioni parlano più delle parole
Nel mondo di oggi, il cambiamento climatico è in prima linea tra le preoccupazioni globali. Le aziende sono spinte ad adottare pratiche sostenibili dal punto di vista ambientale, ma le imprese a controllo familiare rispondono allo stesso modo delle loro controparti a capitale diffuso? In una ricerca con I. J. Alexander Dyck, Karl V. Lins, Lukas Roth e Mitch Towner esaminiamo questa importante questione analizzando le prestazioni ambientali di 3.832 aziende in 35 Paesi, concentrandoci in particolare sulle emissioni di carbonio come misura chiave della sostenibilità.
Le imprese a controllo familiare svolgono un ruolo importante nell'economia globale e il loro approccio alla sostenibilità ambientale è significativo. L'ipotesi generale è che le imprese a conduzione familiare siano meno impegnate a perseguire obiettivi ambientali rispetto alle loro controparti a capitale pubblico. Tuttavia, i nostri risultati dipingono un quadro più sfumato.
Uno dei parametri più importanti della performance ambientale è rappresentato dalle emissioni di carbonio, soprattutto in considerazione del loro legame diretto con il cambiamento climatico. Abbiamo scoperto che le imprese a controllo familiare ottengono risultati almeno altrettanto buoni, e in alcuni casi addirittura migliori, rispetto alle imprese a partecipazione pubblica, quando si tratta di gestire le emissioni di carbonio. Ciò è particolarmente evidente nei Paesi in cui la minaccia di un futuro inasprimento normativo sulle emissioni è elevata. Queste aziende sembrano essere consapevoli dei rischi a lungo termine che il cambiamento climatico comporta per le loro attività e agiscono di conseguenza, soprattutto nei settori in cui le emissioni di carbonio rappresentano un rischio rilevante.
In effetti, nei Paesi in cui le normative sul clima sono più deboli, le imprese familiari sono spesso all'avanguardia, emettendo fino al 20% in meno di carbonio rispetto alle imprese a partecipazione diffusa. Ciò suggerisce che le imprese familiari, che spesso pianificano pensando alle generazioni future, sono particolarmente sensibili ai rischi esistenziali come il cambiamento climatico. Sono proattive nel ridurre le loro emissioni per evitare potenziali sanzioni future, indicando un forte impegno per la sostenibilità ambientale a lungo termine.
Se da un lato le aziende familiari agiscono concretamente sul campo, dall'altro sono decisamente meno attente alla divulgazione delle politiche e delle metriche ambientali. Rispetto alle aziende a partecipazione diffusa, le imprese a controllo familiare hanno meno probabilità di dichiarare pubblicamente le proprie politiche ambientali o di fissare obiettivi qualitativi. Ciò è in linea con l'approccio “a bassa divulgazione” adottato da importanti aziende a controllo familiare come la Berkshire Hathaway, dove Warren Buffett ha notoriamente affermato che, pur agendo in modo sostenibile, non perdono tempo a preparare ampi rapporti da sottoporre al pubblico esame.
Questo può spiegare perché le imprese familiari spesso ottengono risultati scarsi nelle metriche ambientali qualitative, che si concentrano più sulla divulgazione e sugli impegni che sulle prestazioni effettive. Nei più ampi rating ambientali, sociali e di governance (ESG), le aziende familiari tendono a ottenere risultati inferiori perché questi rating spesso attribuiscono un peso significativo alle dichiarazioni pubbliche sulle politiche ambientali, un'area in cui le aziende familiari tendono a rimanere in silenzio.
La discrepanza tra i risultati effettivi e le dichiarazioni pubbliche potrebbe essere dovuta alla struttura unica delle imprese familiari. Poiché le famiglie hanno spesso un controllo significativo sull'azienda e ricoprono posizioni dirigenziali chiave, non devono affrontare le stesse pressioni esterne da parte degli investitori per rendere pubbliche le loro strategie ambientali. A differenza delle imprese a proprietà diffusa, dove il management può sentire il bisogno di rispondere alle richieste di trasparenza degli investitori, le imprese familiari spesso privilegiano i fatti rispetto alle parole. Si concentrano sulla gestione dei rischi reali, come le emissioni di carbonio, piuttosto che impegnarsi in quelli che potrebbero essere percepiti come esercizi di pubbliche relazioni.
Il nostro studio offre una nuova interpretazione delle imprese a controllo familiare e della loro sostenibilità ambientale. Contrariamente alle ricerche precedenti che suggerivano un ritardo delle imprese familiari in termini di prestazioni ambientali, scopriamo che esse gestiscono molto bene i rischi critici della sostenibilità, in particolare le emissioni di carbonio. Ciò che manca in termini di divulgazione pubblica, viene compensato da azioni reali e d'impatto. Per le aziende familiari, ridurre le emissioni di carbonio non è solo un buon affare: è un modo per garantire la longevità della loro impresa alle generazioni future.
Poiché il cambiamento climatico continua a porre sfide alle imprese globali, il ruolo delle imprese familiari nella mitigazione dei rischi ambientali è destinato a crescere d'importanza. La loro capacità di agire con decisione, senza i vincoli dei cicli di rendicontazione trimestrali o le pressioni degli investitori esterni, può dare loro un vantaggio unico nell'affrontare le sfide a lungo termine poste dal cambiamento climatico.