La ricerca Bocconi si aggiudica tre nuovi finanziamenti europei
Tre progetti di ricerca proposti da Andrea Celli, Alessandro Pigati e Carlo Schwarz hanno portato in Bocconi altrettanti ERC Starting Grant, i finanziamenti assegnati su base competitiva dallo European Research Council a ricercatori nella fase iniziale di carriera (tra i 2 e i 7 anni dal completamento di un dottorato di ricerca). L'ammontare totale dei tre finanziamenti supera i 4 milioni di euro. Con questi 3 progetti, la Bocconi porta a 64 il totale delle ricerche finanziate da ERC a qualunque livello di carriera. In particolare, la Bocconi è la prima istituzione in Europa nell’area disciplinare “Individuals, Markets and Organizations” con 34 progetti.
Lo European Research Council ha comunicato oggi l'assegnazione di 494 Starting Grant per un totale di 780 milioni di euro. I finanziamenti serviranno a lanciare i nuovi progetti e formare nuovi team di ricerca. Le istituzioni di ricerca italiane si sono aggiudicate 41 finanziamenti, mentre i ricercatori italiani (compresi quelli che lavorano all'estero) ne hanno vinti 61, che vale all’Italia il secondo posto dopo la Germania per nazionalità dei ricercatori vincenti.
Erano state presentate in totale 3.474 proposte, con un tasso di successo del 14,2%. La Bocconi, che si è aggiudicata 3 progetti accettati su 7 proposti, è quindi con il 42% ben al di là di questa media europea.
Francesco Billari, Rettore dell’Università Bocconi, esprime così la sua soddisfazione: “Bocconi è a pieno titolo un’università STEM e anche i tre ERC vinti dai nostri ricercatori in tre aree disciplinari così diverse che vanno dalle scienze sociali alla matematica fino all’intelligenza artificiale lo dimostrano. Il nostro approccio alle scienze sociali sempre più quantitativo e contaminato dagli strumenti del machine learning e delle scienze computazionali è determinante nella nostra missione di formare giovani a prova di futuro.”
Il progetto PLA-STEER, condotto da Andrea Celli del Dipartimento di Scienze della Computazione, si concentra su scenari in cui più algoritmi di apprendimento automatico interagiscono su una piattaforma condivisa. È il caso, ad esempio, di molte borse finanziarie e piattaforme pubblicitarie online. Queste piattaforme di solito assumono un ruolo passivo nelle interazioni, fornendo l'infrastruttura condivisa ma mantenendo i singoli algoritmi di apprendimento completamente decentralizzati. Il progetto mira a stabilire le basi teoriche per nuove piattaforme che possano assumere un ruolo attivo nelle interazioni tra i propri utenti, consentendo risultati più prevedibili e migliorando aspetti quali l'equità e il benessere sociale. La ricerca utilizzerà gli strumenti dell'apprendimento online e della teoria dei giochi per comprendere meglio le dinamiche di apprendimento, affrontare le sfide computazionali e ideare nuovi algoritmi e meccanismi per gestire queste nuove piattaforme.
Alessandro Pigati, del Dipartimento di Scienze delle Decisioni, è il responsabile del progetto MAGNETIC. Questa ricerca mira a esplorare e risolvere complessi problemi matematici legati a forme e a superfici speciali in dimensioni superiori. Queste forme, note come “varietà minime”, sono fondamentali per comprendere la relazione tra la geometria su piccola scala, come la curvatura, e la struttura su larga scala, come l’aspetto generale di un oggetto. Mentre i matematici hanno compiuto progressi significativi nello studio di queste forme nei casi più semplici, molto rimane sconosciuto quando si tratta di situazioni più complicate e a più alte dimensioni. Il progetto studierà il comportamento di queste forme, affrontando il caso generale più complesso in cui non sono necessariamente stabili o non minimizzano l'area. La ricerca traccerà anche collegamenti con i fenomeni fisici, nei casi in cui la densità di energia tende a concentrarsi intorno a tali forme.
L’altro progetto vincitore è quello di Carlo Rasmus Schwarz, del Dipartimento di Economia. Il progetto, denominato CHAIN, intende studiare come le reti sociali influenzino il comportamento di diversi gruppi: scienziati, politici e cittadini comuni. Si compone di tre studi interconnessi. Il primo studio esamina come i social media, in particolare X, influenzino il lavoro degli scienziati. Analizzando l'attività su X degli economisti, il progetto esplorerà come le loro reti online influenzino le informazioni che trovano, il modo in cui collaborano e la direzione generale della loro ricerca. Verrà inoltre esaminato se i social media portano a tendenze o “mode” nella scienza che potrebbero non essere positive. Il secondo studio analizza il ruolo dei collaboratori del Congresso, il parlamento americano, nella definizione della politica statunitense. Utilizzando dati dettagliati sul background dei collaboratori e sulle loro reti, questa ricerca esplorerà come questi attori, spesso dietro le quinte, influenzino le decisioni e le priorità dei membri del Congresso. Lo studio mira a scoprire se e come questi collaboratori influenzino il comportamento di voto e i risultati politici. Il terzo studio esamina l'impatto politico dei social media in India, concentrandosi in particolare sulla piattaforma di messaggistica WhatsApp. Si intende verificare come un cambiamento nelle politiche di condivisione della piattaforma – progettate per limitare la diffusione di informazioni – influisca su conflitti, convinzioni e risultati elettorali nella più grande democrazia del mondo.